San Basile – SHËN VASILI

 

Quasi ai piedi della grande catena dei monti di Saracena e del Caramolo, tra macchie di querce che si alternano a ubertosi vigneti e oliveti sorge il ridente piccolo abitato italo-albanese di San Basile.
Il suo nome deriva dalla presenza nel suo territorio di un monastero basiliano dedicato a S. Basilio detto de Craterete (ossia il forte, il potente), nato verso l’XI secolo e che fu di grande importanza per tutto il Medioevo fino al 1509 quando il complesso abbaziale venne aggregato alla Mensa Vescovile di Cassano allo Jonio, sede della diocesi.
Abbandonato, l’edificio andò presto in rovina e sulle sue reliquie sorse, solo nel 1933, un nuovo ritiro monastico dipendente dall’Abbazia Greca di Grottaferrata, dedicato alla Vergine Odigitria, che conserva dell’antico cenobio un lacerto di pittura murale riproducete le fattezze di una rara Madonna Regina risalente al secolo XIV-XV.
La chiesa parrocchiale è dedicata a S. Giovanni Battista ed è costruita a pianta longitudinale a tre navate con decorazioni di tipo barocco.
Al suo interno sono posti una serie di notevoli altari lignei dovuti a maestranze locali del XVII-XVIII secolo. Bellissima è la statua di S. Gennaro, opera considerevole di bottega partenopea del’700 assai vicina ai modi di Nicola Fumo. Interessante è il dipinto raffigurante S. Basilio Magno dovuto ad ignoto pittore del secolo XVII e la statua lignea di San Giovanni Battista, forse dovuta allo scalpello di Eugenio Cerchiaro nel XVIII secolo.
Degna di nota è la pala raffigurante la Madonna del Perpetuo Soccorso dipinta nel 1879 presumibilmente dal pittore di Aiello Calabro: Raffaele Barone, assai attivo nella zona di Castrovillari specie come ritrattista.
In sacrestia un piccolo armadio di bottega moranese della fine del ’700 testimonia la ricchezza dei manufatti lignei sostituiti per fare posto a quelli della liturgia greca. Il presbiterio è chiuso dall’Iconostasi con, al centro, la Porta Imperiale usata dal celebrante. Tutte le icone si devono al pittore Stefano Armakolas che le ha realizzate tra il 1992 e il 1995.

 

Nestled near the foothills of the imposing Saracena and Caramolo mountain ranges, amidst oak groves alternating with lush vineyards and olive orchards, lies the charming Italo-Albanian village of San Basile.

Its name derives from the presence of a Basilian monastery in its territory, dedicated to St. Basil, known as “de Craterete” (meaning strong or powerful), established around the 11th century, this monastery played a crucial role throughout the Middle Ages until 1509, when the abbey complex was incorporated into the Episcopal Table of Cassano allo Ionio, the seat of the diocese.

Abandoned, the building soon fell into ruin, and a new monastic retreat, dependent on the Greek Abbey of Grottaferrata was established on its relics only in 1933. The retreat, dedicated to the Virgin Odigitria, preserves a fragment of mural painting of the ancient cenobium, depicting the features of a rare Madonna Queen dating back to the 14th-15th century.

The parish church, dedicated to St. John the Baptist, boasts a longitudinal
three-naved structure adorned with Baroque decorations. Inside are several remarkable wooden altars crafted by local artisans from the 17th-18th. Particularly beautiful is the statue of St. Gennaro, a significant work from a Neapolitan workshop from the 18th century, very close to the style of Nicola Fumo. Noteworthy is the painting portraying St. Basil the Great by an unknown painter from the 17th century, and the wooden statue of St. John the Baptist, possibly sculpted by Eugenio Cerchiaro in the 18th century.

Also of interest is the altarpiece depicting the Madonna of Perpetual Help, painted in 1879, presumably by the painter Raffaele Barone, from Aiello Calabro, who was very active in the Castrovillari area, particularly as a portraitist. In the sacristy, a small late 18th-century cabinet from a Morano workshop testifies to the richness of the wooden artifacts, replaced to make way for those of the Greek liturgy. The presbitery is closed by the Iconostasis, featuring the Imperial Door at its center, used by the celebrant. All the icons are attributed to the painter Stefano Armakolas, who created them between 1992 and 1995.

Immerse yourself in the allure of San Basile’s rich history, artistry, and scenic landscapes—a destination that beckons exploration.

 

Fasanella Salvatore
La Macchia Jasmine
Piscitelli Renata

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